Con i suoi 82 metri di lunghezza che dominano Piazza Aranci, Palazzo Ducale rappresenta una delle più importanti architetture del territorio. L'imponente edificio è il risultato di una lunga trasformazione iniziata nel sec. XVI quando Alberico I, con l’intenzione di trasferirsi dal Castello Malaspina alla Città Nuova, iniziò la ristrutturazione del palazzotto in Bagnara, già residenza di pianura dei Malaspina. Nel 1568 maestranze lombarde costruirono un nuovo edificio sul fronte di Piazza Grande (Piazza Aranci), perpendicolare a quello pre-esistente su Via Guidoni, che mantenne però l’ingresso principale. Tramite un percorso interno al giardino si poteva arrivare alla chiesa di S. Pietro in Bagnara senza uscire dal Palazzo. Nella prima metà del '600 il palazzo iniziò ad assumere l’aspetto di una vera dimora principesca, andando ad occupare con il prolungamento della facciata tutto il lato orientale di Piazza Aranci. Al piano nobile del nuovo edificio si realizzò il grande Salone degli Svizzeri e si aggiunse la Cappella Ducale alle stanze del duca. La definitiva sistemazione del palazzo risale ai primi anni del '700 quando la principessa Teresa Pamphilj, moglie di Carlo II, incaricò Alessandro Bergamini della ristrutturazione.
Sede di una ricca Galleria, nel palazzo si conservavano opere di Leonardo, Raffaello, Tiziano, Giorgione, Guercino e altri artisti italiani andate in seguito perdute sia per la cattiva amministrazione del duca Alderano sia per le successive razzie operate dalle truppe napoleoniche agli inizi dell’Ottocento.
Dopo l’Unità di Italia, Palazzo Ducale fu acquistato dalla Provincia, che ancora vi ha sede, insieme alla Prefettura. Utilizzato per mostre e conferenze, è visitabile solo in alcune parti: il Grottesco, il cortile ed i loggiati.
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IMPORTANTE: a seguito dei provvedimenti adottati per contenere la diffusione del Covid-19 si informa che le sale di Palazzo Ducale restano regolarmente aperte con le prescrizioni impartite dal DPCM 4 marzo 2020. Si evidenzia la necessità di evitare i contatti ravvicinati con altre persone presenti rispettando la distanza di sicurezza di almeno un metro
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