I murales in città di Aldo Giannotti

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Il museo Gigi Guadagnucci – nell’autunno 2020 chiuso per lavori di ristrutturazione – ha ideato un ciclo di eventi extra moenia con l’obiettivo di definire meglio la propria identità di polo culturale dedicato al contemporaneo. Le azioni in città consentiranno al museo di entrare in relazione con la propria comunità ed attivare quindi un successivo processo di ri-appropriazione da parte dei cittadini degli spazi culturali di Villa Rinchiostra.

Il museo – che dal 1 settembre ha un nuovo direttore, Cinzia Compalati – si presenta dunque come un polo multidisciplinare, un attore inclusivo, un attento osservatore dei fenomeni e dei talenti del contemporaneo. Tra le sue mission quella di segnalare e valorizzare gli artisti del territorio che si sono contraddistinti per una formazione e un percorso internazionali.

La prima delle azioni ha previsto il coinvolgimento dell’artista Aldo Giannotti che è intervenuto sull’ex mercato coperto, con quattro murales iconici ispirati al territorio massese, che innescano un twist, un cortocircuito di significato e lessicale di grande impatto.

Aldo Giannotti (http://www.aldogiannotti.com) cresce a Massa, per poi formarsi all’Accademia di Belle Arti di Carrara e successivamente in quelle di Londra e Monaco di Baviera. Vive e lavora a Vienna dal 2000.
Nei suoi lavori l’artista riflette sul presente individuando dei punti di vista diversi, inediti, mai immaginati. Artista interdisciplinare e disegnatore vorace, coglie e filtra la realtà attraverso appunti su carta, frame che messi insieme costruiscono un’analisi lucida e allo stesso tempo sagace del mondo e dell’esistenza.
Il suo interesse principale risiede nell'interrelazione tra spazio fisico e spazio simbolico. Al centro c'è l'idea che vi sia un'intima connessione tra la maniera in cui uno spazio è organizzato e la tendenza a comportarsi in un modo particolare al suo interno.
Vincitore del bando MiBACT Italian Council, avrà il suo prossimo impegno in Italia a gennaio 2021 con una personale al Mambo di Bologna.

 

 

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Data ultima modifica: 
Lunedì, 21 Dicembre, 2020