Approvata dal Consiglio Comunale la variante normativa al piano di recupero d'area del Nuovo Pignone promossa dalla Giunta

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Il Consiglio Comunale, all'unanimità, ha approvato la variante normativa al piano di recupero d’area del Nuovo Pignone presentata dalla Giunta Municipale . L’atto è il via libera alla possibilità di ristrutturazione dell’azienda da un punto di vista urbanistico per far sì che l’azienda stessa possa adeguare gli edifici attualmente adibiti alla produzione alle nuove esigenze tecniche e tecnologiche dettate dalla modernizzazione dei macchinari. 
Come ha sottolineato il Sindaco Fabrizio Neri questo atto testimonia l’attenzione dell’Amministrazione Comunale alle esigenze avanzate dalle imprese locali che sono il vero volano dell’economia e possono trainare la ripresa di tutto il tessuto sociale e produttivo del territorio.
Abbiamo sempre dichiarato  - ha detto Neri - la nostra sensibilità alle esigenze di sviluppo concrete avanzate dalle aziende locali, aziende serie che presentano piani di rilancio produttivo e occupazionali, che hanno voglia di investire sul territorio. In particolare ci sentiamo di affiancare il Nuovo Pignone che è una delle più grosse aziende del comprensorio che sta vivendo un trand positivo, ha acquisito importanti commesse sul mercato internazionale e che aveva necessità di ampliare gli  impianti per adeguarli alle specifiche richieste avanzate dai mercati mondiali. Questa modifica normativa consentirà all’azienda di implementare gli impianti e noi ci auguriamo che lo sviluppo dell’azienda sia da traino per una ripresa della nostra economia”.
In pratica, la variante normativa licenziata dalla Giunta e approvata in Consiglio, permette di superare alcune rigidità fissate dal vecchio Piano di Recupero d’Area Nuovo Pignone adottato nel lontano 1995 dall’allora Consiglio Comunale.   Si tratta di un atto importante per lo sviluppo dell’azienda massese leader della produzione metalmeccanica che permetterà alla stessa di ristrutturare gli impianti produttivi  e di adottare un nuovo piano industriale all’altezza delle esigenze di produzione moderna.
La variante normativa approvata va in due direzioni. Da una parte aggiorna la definizione delle categorie di intervento fissate nella vecchia Legge Regionale n.59 del 1980 e già abrogata dalla successiva Legge Regionale n. 1 del 2005 consentendo così di adeguare il Piano di recupero d’area Nuovo Pignone adottato su quella base dal Consiglio nel 1995; dall’altra riforma la classificazione degli edifici (che vengono generalmente suddivisi in base a categorie quali il  valore storico, culturale,  ecc.) superando vecchie rigidità per rendere le stesse classi più flessibili e adatte a rispondere anche alle necessità di sviluppo tecnologico e produttivo di un’ azienda.
Questa variante esplicita le limitazioni alla gestione degli strumenti urbanistici e al potere di pianificazione dei comuni e  consente di adottare, approvare e rendere più efficaci quei piani attuativi con le loro varianti che si qualifichino come completamento di ambiti già urbanizzati . Sostanzialmente con la variante al Piano di Recupero d’Area l’azienda  Nuovo Pignone potrà ora ristrutturare l’edificio principale in cui avviene la produzione, alzare il capannone centrale e impiantare nuovi macchinari più moderni e efficienti che consentiranno lo sviluppo anche industriale della produzione. Le possibilità di aumento complessivo della volumetria dell’edificio sono  da adesso  legate alle funzionalità di produzione.

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